La satira sociale, tra Romania e Montenegro
La risata amara è spesso la medicina più gradita dal cinema balcanico, per descrivere i drammi sociali. La satira permette di affrontare argomenti spinosi con un atteggiamento più libero, e più accattivante. Molti si ricorderanno Emir Kusturica, che influenzò ampiamente con la sua forma di Commedia Nera il modus narrativo adottato in seguito in quest’area geografica. Più recentemente anche Milcho Manchevski con il suo film Kaymak, presentato all’Euro Balkan Film Festival in edizioni passate, ha scelto questa strada. Un altro cineasta che si è consolidato per la componente satirica, coniugata con uno sperimentalismo molto particolare, è il rumeno Radu Jude, il cui film Do not expect too much from the end of the world inaugura la serata d’apertura dell’Euro Balkan Film Festival. Un altro film in concorso, caratterizzato da un senso satirico, è Forever Hold Your Peace di Ivan Marinovic.
DO not expect too much from the end of the world
In Do not expect too much from the end of the world, seguiamo Angela, agente di public relations impegnata a fare un casting, e soprattutto a girovagare per Bucharest in macchina da una destinazione all’altra, in un’odissea lunga un giorno. Un titolo che riflette la natura prolissa dell’opera più recente di Radu Jude, che ama dilungarsi su frammenti che potrebbero sembrare frivoli, ma che insieme compongono l’immagine di una società prossima al collasso, alla “fine del mondo”. Come anche in Sesso sfortunato e follie porno, domina un’estetica che potrebbe essere definita a volte “trash”, un gusto irriverente dell’orrido e del kitsch, anche se sfumato da un bianco e nero che domina larga parte dell’opera. Jude attacca le idiosincrasie della società rumena (e non solo) sotto molteplici aspetti, da Andrew Tate allo sfruttamento da parte di multinazionali occidentali, dalle divisioni etnico-sociali ancora percepite nella società, alle negligenze governative riguardo alla sicurezza stradale.
Forever Hold Your Peace
Forever Hold Your Peace ci porta in un luogo cinematografico che purtroppo raramente compare sullo scenario internazionale: il Montenegro. Ivan Marinovic sceglie l’istituzione matrimoniale come vittima della sua pungente critica sociale, inscenando un matrimonio pronto ad andare a rotoli, a causa delle ipocrisie, dei disequilibri e dei segreti di due famiglie, destinati a collassare quando Dragana pone un ultimatum di fronte alla cerimonia imminente. Non si tratta di un film di sperimentalismi, o che racchiude una critica più ampia alla società montenegrina – della quale Marinovic ha già preso all’assalto la superstizione religiosa attraverso The Black Pin, ma permette di entrare nella realtà coniugale balcanica, spesso ancora legata ad una tradizione che riecheggia i matrimoni combinati.
Do not expect too much from the end of the world verrà proiettato alla serata inaugurale dell’Euro Balkan Film Festival, ed uscirà successivamente in sala il 17 Novembre distribuito da Cat People, mentre Forever hold your peace è atteso nel programma del festival l’8 Novembre.