A Ballad
Disoccupata, divorziata, sebbene il suo matrimonio non sia mai stato ufficialmente ratificato, e costretta ad abbandonare l’amata figlia Mila, Meri è tornata, nella casa di famiglia. Da lì inizia la battaglia legale per la custodia della figlia Mila, costretta a vivere nella squallida residenza del padre, ma i ripetuti incontri nell’ufficio del viscido avvocato Samir trasformano a poco a poco il film in un attacco al patriarcato bosniaco tout court.